LETTERA SEGRETARIO REGIONALE: Proclamate, per la giornata del 9 novembre, 24 ore di sciopero nazionale
Cari colleghi
Il 9 novembre è stato proclamata una giornata di sciopero. L’astensione dal servizio durerà 24 ore ma, come previsto per legge, «sarà garantita la continuità delle prestazioni indispensabili». L’agitazione riguarderà il personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale.
Le ragioni le conosciamo bene: risorse insufficienti del fondo sanitario 2019 in relazione alla garanzia dei Lea e agli investimenti previsti nel patrimonio edilizio sanitario-tecnologico, e naturalmente, il rinnovo dei contratti di lavoro. Ma anche il mancato incremento delle risorse destinate all’assunzione del personale, nonché i ritardi amministrativi nei processi di stabilizzazione del precariato.
In particolare, occorre ricordare che i motivi nascono da lontano e risalgono all’inizio del 2018 quando ufficialmente si sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto. Già nelle primissime riunioni le OOSS avevano constatato che le cifre che il Governo dell’epoca aveva messo a disposizione per il rinnovo del contratto 2016-2018/2019-2012 erano assolutamente insufficienti. A fronte di un incremento per tutto il Pubblico Impiego fissato al 3,48% per la Dirigenza Medica e Sanitaria la percentuale effettiva si assestava sul 2,2%! A questo si aggiungeva la posizione del MEF e della Ragioneria che escludeva dal “monte salari” l’Indennità di Esclusività.
Tutto ciò era e rimane palesemente inaccettabile. Si è chiesto al Governo Gentiloni di correggere queste distorsioni. Lo si sta chiedendo oggi al Governo in carica. Lo si è chiesto al Ministro della Salute, al Ministro della Funzione Pubblica, al Sottosegretario al MEF Garavaglia. Non si è ricevuta ancora nessuna garanzia certa.
Come già chiaramente espresso dal nostro Segretario Nazionale, la rottura delle trattative è comunque determinata dalla crescente preoccupazione dello “stato di salute” del SSN.
Se il Governo non assume iniziative straordinarie il SSN è destinato a scomparire. Oggi non basta più, come si è detto “che non verranno tagliati i fondi”. Negli ultimi 10 anni sono stati innescati dei meccanismi tali per cui il SSN muore “semplicemente” perché non ci saranno più operatori: si è impedito il turn over ed oggi il numero di dirigenti medici e sanitari è inferiore del 10% di quello di alcuni anni fa. Nel giro dei prossimi 5 anni andranno in pensione oltre 30.000 medici e 6/7.000 dirigenti sanitari.
La difesa del SSN non è un problema solo di noi operatori, non è solo un problema contrattuale, a breve diventerà un problema per gli italiani, e ovviamente, non per tutti gli italiani.
Partecipiamo numerosi, un caloroso ringraziamento
Franco Merlini
Proclamazione di 24 ore di Sciopero Nazionale 9 novembre 2018