NEWSLETTER – Aprile 2019

– Sblocco per il tetto di spesa del personale
– Gli ordini della Sanità incontrano il Ministro Grillo
-Tumore alla prostata: con la terapia ormonale più rischio di depressione
-Convegno gratuito ad Aosta con crediti ECM il 6 aprile: Adolescenti presi nella rete. Rischi, potenzialità, realtà virtuali…

SBLOCCO PER IL TETTO DI SPESA DEL PERSONALE

Importante accordo tra Ministero Salute, Mef, Pa e Regioni. Addio al vincolo che inchiodava la spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale ai livelli 2004 meno l’1,4%.
Dal 2019 la spesa per il personale non potrà superare il valore del 2018 maggiorato del 5%. La norma varrà per tutte le Regioni. Sul punto i Ministeri e gli Enti locali hanno trovato la quadra. Grillo: “Trovato un punto di equilibrio per avviare un cambio di rotta”.
21 MAR – “A decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli Enti del Ssn di ciascuna Regione non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. Inoltre la spesa potrà essere incrementata per un importo pari al 5% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’esercizio precedente. Questo importo include le risorse per il trattamento accessorio del personale. Dal 2021 l’incremento di spesa del 5% sarà subordinato all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno del Ssn. Previsto anche, previo accordo con il Mef e Salute l’incremento di spesa per i servizi esternalizzati”. È questa la natura di un emendamento (che sarà inserito nel primo dispositivo normativo possibile) concordato tra i Ministeri di Salute, Economia, Pa e le Regioni per lo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario (che ad oggi impone alle Regioni di rispettare i valori di spesa del 2004 ridotto dell’1,4%). La misura varrà per tutte le Regioni.
Grande soddisfazione del Ministro della Salute Giulia Grillo che sullo sblocco del tetto di spesa si è fortemente battuta in questi mesi. “In questi giorni – ha scritto il Ministro su facebook – ho portato avanti il mio impegno per superare l’anacronistico blocco delle assunzioni nella Sanità imposto dal 2009 a tutto il Ssn”.
“Ieri al Ministero della Salute – ha aggiunto – abbiamo trovato un punto di equilibrio con Regioni, Ragioneria dello Stato-Mef e Funzione pubblica per avviare un cambio di rotta ormai non più rinviabile per assicurare i servizi sanitari su tutto il territorio nazionale. In un clima di grande collaborazione è stata prodotta una norma che oggi sarà portata all’attenzione dei Presidenti delle Regioni. Auspico una piena condivisione perché tutto il Paese ha bisogno di avviare nuove assunzioni di medici e operatori per assicurare futuro al nostro Ssn”.
Un articolo in 4 commi “Disposizioni in materia di spesa per il personale del Ssn” da inserire nel primo traghetto parlamentare utile, prevede che a decorrere dal 2019 la spesa per il personale degli enti Ssn «di ciascuna Regione e Provincia autonoma di Trento e Bolzano non può superare il valore della spesa sostenuta nell’anno 2018, come certificata dal Tavolo tecnico di verifica degli adempimenti». Se superiore, non può superare in ogni caso il valore la spesa previsto dalla legge Finanziaria per il 2010 (il livello 2004, appunto, che era stato individuato all’art. 17 comma 3 del D.l. 98/2011 convertito con modificazioni dalla Legge 111/2011).
L’incremento è agganciato all’aumento del Fondo sanitario nazionale: +5% ogni anno. L’importo include le risorse per il trattamento accessorio del personale. Dal 2021 però l’incremento del 5% sarà subordinato «all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti Ssn». Non solo: sulla base di accordi con Salute e Mef, le Regioni potranno incrementare ulteriormente i limiti di spesa per il personale esattamente della cifra che saranno state in grado di risparmiare con la «riduzione strutturale» degli esborsi per i servizi sanitari esternalizzati.
Il testo, “pensato” per il Mef dal viceministro Massimo Garavaglia e per le Regioni dal tandem Lombardia-Emilia Romagna, andrà nel pomeriggio all’approvazione (si prevede l’unanimità) della Conferenza Stato-Regioni. Scartata l’ipotesi di premiare solo le Regioni virtuose, si è deciso di promuovere tutte le Regioni, anche considerando lo stato di sofferenza delle strutture nelle Regioni in piano di rientro, in estrema difficoltà nel garantire i Livelli essenziali di assistenza. «Siamo molto soddisfatti – è il commento a caldo dell’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera – : finalmente si supera una norma penalizzante che aveva messo in ginocchio anche le Regioni in linea con i conti. Ora speriamo con il progetto di Autonomia di avere mano libera nella gestione del Fsn, ma intanto questo è un passo in avanti decisivo».
Il primo via libera è arrivato ieri con l’incontro convocato dal ministero in commissione Salute, coordinato dal sottosegretario Luca Coletto e a cui hanno partecipato gli assessori Alessio D’Amato della Regione Lazio e Ettore Cinque della Regione Campania insieme a una delegazione di direttori generali

GLI ORDINI DELLA SANITA’ INCONTRANO IL MINISTRO GRILLO

Sul tavolo regionalismo differenziato, Patto per la salute, legge Lorenzin e violenza sugli operatori
Si è svolta oggi al Ministero della Salute la prima riunione del tavolo di lavoro permanente tra professioni e Governo. Ecco il documento delle professioni.
21 MAR – Le Federazioni nazionali e degli Ordini delle Professioni sanitarie e sociali hanno incontrato oggi il ministro della Salute Giulia Grillo alla quale hanno illustrato un documento unitario che prende in esame le questioni più scottanti del momento, dal Regionalismo differenziato al Patto per la Salute.
“Questo primo incontro è un importante momento di confronto per lavorare insieme sulle esigenze di settore. Il Servizio sanitario è fatto dai professionisti che ci lavorano e a loro dobbiamo dare ascolto e risposte concrete” – ha detto il ministro Grillo nel saluto ai delegati presenti.
Si è riunito al Ministero della Salute il primo tavolo delle professioni sanitarie. Un importante momento di confronto per lavorare insieme sulle esigenze di settore. Il SSN è fatto dalle persone che ci lavorano e a loro dobbiamo dare ascolto e risposte.
Ecco il testo integrale del documento:
Le Federazioni nazionali e degli Ordini delle Professioni sanitarie e sociali ringraziano il Ministro della Salute Grillo per l’attenzione e disponibilità manifestata con la convocazione del Tavolo di confronto permanente con le professioni sanitarie e sociali e nello specifico con i rappresentanti esponenziali delle stesse. Le tematiche che sembra necessario porre all’attenzione anche nel rispetto del ruolo di Enti sussidiari dello Stato, con finalità di tutela degli interessi pubblici garantiti dall’ordinamento connessi all’esercizio professionale, hanno come presupposto i principi contenuti nell’articolo 1 della Legge n.833/78 di istituzione del nostro Servizio Sanitario Nazionale inteso come equo, universale e solidaristico.
Il Manifesto dell’Alleanza tra Professionisti della Salute per un nuovo SSN che le professioni sanitarie e sociali hanno approvato lo scorso 23 febbraio, presso il Teatro Argentina in Roma e che è stato posto alla attenzione del Ministro Grillo, esplicita gli impegni che le professioni stesse si assumono per garantire nell’ambito delle proprie competenze la migliore assistenza sanitaria ai cittadini e nel contempo pongono richieste precise al Governo e alle Istituzioni sempre nell’ottica di un miglioramento del sistema salute. Si tratta di una istanza rivolta al Ministro che comprende una forte assunzione di responsabilità nell’ambito delle competenze riconosciute quali professionisti sanitari e sociali.
REGIONALISMO DIFFERENZIATO
I professionisti sanitari e sociali concordano sulla opportunità di individuare strumenti che determinino il miglioramento delle performance del SSN peraltro già riconosciuto a livello internazionale come eccellenza. Riguardo alle ipotesi allo studio di attivare ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in campo sanitario auspicano che i modelli autonomistici, in fase di definizione, tengano conto non solo di utilità economiche e dinamiche di mercato ma piuttosto si fondino su principi che garantiscano il diritto costituzionale alla salute nel rispetto della dignità e libertà dell’individuo.
Chiedono di essere coinvolti mediante l’attivazione di un Tavolo tecnico, quali attori del sistema salute in modo da condividere documentazioni e approfondimenti attualmente in corso, a diversi livelli, anche in quanto portatori non solo di competenze specifiche ma anche di conoscenze delle criticità gestionali dell’attuale impianto ordinamentale che richiederebbe correttivi e revisioni. La richiesta di condivisione, attraverso un confronto tecnico, dei percorsi ordinamentali, in corso, per definire nuovi modelli di governance risponde all’intento di evidenziare il prioritario criterio della sostenibilità economica di tali nuovi sistemi, risponde alla esigenza di disporre di un coerente finanziamento del fondo sanitario nazionale, risponde alla necessità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
PATTO DELLA SALUTE
La richiesta di un Tavolo tecnico risponde alla istanza congiunta delle Professioni di essere parte del percorso di predisposizione del Patto della Salute che va a incidere su temi fondanti quali le risorse, la revisione dei ticket, la riorganizzazione della assistenza territoriale, i fabbisogni di personale, la interconnessione informatica, l’edilizia sanitaria, il ruolo delle professioni sanitarie. Tutti obiettivi strategici che richiedono, ad avviso della Professioni sanitarie e sociali intese ragionate sui temi di interesse e piena collaborazione tra Istituzioni e operatori della salute.
LEGGE N.3/18 C.D LORENZIN
La Legge n.3/18 c.d Lorenzin dovrà con urgenza riprendere il percorso di attuazione attraverso l’emanazione dei decreti attuativi previsti che costituiscono atti imprescindibili per il corretto espletamento delle attività istituzionali degli Ordini. Gli adempimenti di legge ancora da attuare e le criticità da risolvere sono esigenze indifferibili che vanno direttamente a impattare con l’attività quotidiana degli Enti e possono pregiudicare il corretto svolgimento delle funzioni istituzionali indicate nella vigente normativa.
Per realizzare quanto sopra esposto si rende necessaria l’attivazione di sedi di confronto sulle questioni specifiche quali per esempio: la sussidiarietà che necessita di uno specifico approfondimento, l’avvalimento di interesse generale “per l’esercizio di funzioni di particolare rilevanza”, il nuovo procedimento disciplinare, la CCEPS, le problematiche relative ai professionisti che operano in ambito non sanitario. Si attende in tal senso una apposita iniziativa del Ministro.
VIOLENZA SUGLI OPERATORI SANITARI
Le Professioni sanitarie e sociali esprimono apprezzamento per l’impegno specifico del Ministro Grillo attraverso atti concreti, quali la proposta di legge presentata a suo nome e auspicano che l’impegno continui attraverso la definizione di un percorso di approfondimento sulla violenza che possa coinvolgere le professioni sanitarie e sociali che tutte si trovano, senza distinzioni, ad affrontare una realtà di violenza in ambito lavorativo e non, che continua a registrare episodi drammatici spesso con esiti mortali. È certamente un segnale di disagio della intera società che investe drammaticamente le Professioni sanitarie e sociali, tradizionalmente vicine ai più deboli e fragili tra i cittadini. Questo rende ancora più importante concretizzare una sede di condivisione dove definire ipotesi di soluzione e individuare strumenti di tutela.

Fnopi – Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche
Fnomceo – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
FnoTsmr-Pstrp – Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione
Cnop – Consiglio Nazionale Ordine Psicologi
Fofi – Federazione Ordini Farmacisti Italiani
Onb – Ordine Nazionale dei Biologi
Fnovi – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani
Fnopo – Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica Fncf – Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici
Cnoas – Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali

TUMORE ALLA PROSTATA: CON LA TERAPIA ORMONALE PIU’ RISCHIO DI DEPRESSIONE

Lo rileva una ricerca del Rigshospitalet a Copenhagen, presentata al congresso dell’Associazione europea di Urologia, a Barcellona
I trattamenti ormonali dopo la rimozione della prostata per un tumore possono aumentare fino all’80% il rischio di depressione. Per questo è importante che, dopo la chirurgia, i pazienti vengano monitorati anche da questo punto di vista. Lo rileva una ricerca del Rigshospitalet a Copenhagen, presentata al congresso dell’Associazione europea di Urologia, a Barcellona. I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 5.570 uomini dal Registro danese dei tumori della prostata. Hanno scoperto che 773 di questi uomini sono stati trattati per la depressione dopo l’intervento chirurgico. Quelli trattati con farmaci anti-ormonali avevano più probabilità di essere in trattamento per depressione rispetto a quelli che non avevano ricevuto la terapia.
È importante notare che i pazienti trattati con prostatectomia hanno un aumentato rischio di depressione– spiega Anne Sofie Friberg, che ha guidato lo studio- dopo l’intervento chirurgico, la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria sono sintomi frequenti. In caso di recidiva e trattamento ormonale, questi sintomi possono peggiorare e un’immagine corporea alterata e la perdita di libido sono comuni. Inoltre, bassi livelli di testosterone possono influenzare direttamente i centri dell’umore del cervello” . “Ben il 25% degli uomini sottoposti a prostatectomia radicale può andare incontro a una ricaduta e vedersi prospettare un trattamento ormonale– conclude Friberg -proprio loro sembrano essere a più alto rischio di sviluppare depressione. La ragione potrebbe essere una conseguenza del fallimento dell’intervento, oppure causato dalla manipolazione ormonale, o da entrambe le cose”.

CONVEGNO GRATUITO AD AOSTA CON CREDITI ECM IL 6 APRILE: Adolescenti presi nella rete. Rischi, potenzialità, realtà virtuali…

La sezione regionale dell’AUPI della VDA ha organizzato un interessante Convegno sul tema del rapporto degli adolescenti e i nuovi media, i potenziali rischi per lo sviluppo della socialità e della relazionalità ed il tema di grande attualità della web addiction.
E’ necessaria l’iscrizione. I crediti ECM sono 8.

Link locandina e scheda di iscrizione:
Locandina e scheda di iscrizione

Cordiali saluti
La Segreteria Nazionale