Salute mentale, il Rapporto sui pazienti psichiatrici del Ministero. Ecco i numeri

Gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2016 ammontano a 807.035 (mancano i dati della Valle d­’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano), di cui 349.176 entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di salute mentale. L’89,8% di queste ultime ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita (first ever, pari a 310.031 unità). Sono alcuni dei numeri contenuti nel Rapporto sulla salute mentale 2016, appena pubblicato dal ministero della Salute. Gli utenti sono di sesso femminile nel 54% dei casi, continua il Rapporto, mentre la composizione per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (66,9%). In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni (25,1% nei maschi; 23,4% nelle femmine); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe over 75 anni (7,6% nei maschi e 12,4% nelle femmine). I tassi degli utenti trattati per gruppo diagnostico evidenziano importanti differenze legate al genere. I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l­’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (28 per 10 mila abitanti nei maschi e 47 per 10 mila abitanti nelle femmine). Le prestazioni erogate nel 2016 dai servizi territoriali ammontano a 11.860.073 con una media di 15,4 prestazioni per utente: il 77,6% degli interventi è stato effettuato in sede, l’8,2% a domicilio e il resto in una sede esterna. Si registrano 108.847 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere pubbliche e private; 7.963 trattamenti sanitari obbligatori nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura; 575.416 accessi al pronto soccorso per patologie psichiatriche, che costituiscono circa il 2,8% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale. Quanto al consumo di farmaci in regime di assistenza convenzionata, per gli antidepressivi la spesa lorda complessiva è di oltre 338 milioni di euro con un numero di confezioni superiore a 34 milioni. Per gli antipsicotici la spesa lorda complessiva è superiore a 68 milioni con un numero di confezioni che sfiora i 5 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di circa 3,7 milioni di euro con un numero di confezioni pari a 904.764. La spesa lorda complessiva degli antidepressivi in distribuzione diretta è di 1,5 milioni di euro con un numero di confezioni pari a circa 661 mila. Per gli antipsicotici 114 milioni con un numero di confezioni pari a 6,2 milioni. Per la categoria Litio di oltre 68 mila euro con un numero di confezioni superiore a 34 mila. Il costo medio annuo per residente dell’assistenza psichiatrica, territoriale e ospedaliera, nel 2016 è di 75,5 euro. Il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica territoriale ammonta invece a 3.605.794 euro, di cui 1.725.712 per l’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 472.217 per l­’assistenza semiresidenziale e 1.407.865 per l’assistenza residenziale.

Per chiudere la dotazione complessiva del personale dipendente all’interno delle unità operative
psichiatriche pubbliche, al 31 dicembre 2015, risulta pari a 31.586 unità. Di queste il 18,6% è rappresentato da medici (psichiatri e con altra specializzazione), il 6,7% da psicologi, il 44% da personale infermieristico, seguita dagli Ota/Oss con quasi il 9,4%, dagli educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica pari al 6% e dagli assistenti sociali con il 4,3%.